Cappe chimiche e biologiche, incubatore, microscopio ottico a fluorescenza, spettrofotometri, centrifughe, pompe peristaltiche, pompe a siringa, stimolatore elettromagnetico, apparecchiature per istologia, dispositivi fluidici diversi

Laboratorio di microscopia

L’infrastruttura è dotata di un microscopio ottico e  in fluorescenza Nikon, dotato di 3 diversi filtri (blu, rosso, verde) che lavorano a diverse lunghezze d’onda per poter colorare contemporaneamente il materiale biologico con diversi markers. Il microscopio ha una camera di acquisizione collegata a un PC dotato di un software di acquisizione ed elaborazione immagini.

Laboratorio di stimolazione elettromagnetica

Questa infrastruttura permette di stimolare elettromagneticamente sistemi biologici (cellule cardiache, nanoparticelle funzionalizzate, farmaci) e valutarne la loro attività al variare dei parametri fisici impostati.
L’infrastruttura è basata su bobine di Helmholtz, per la creazione di un campo magnetico intenso e spazialmente omogeneo mantenendo i valori di intensità di corrente relativamente bassi.
Un generatore di forme d’onda ed un amplificatore permettono di modulare il segnale attraverso il quale è stato possibile condurre le prove sperimentali. 

 

Laboratorio di validazione biologica

Per completare la caratterizzazione multifunzionale dei biomateriali realizzati,  spesso sono eseguiti test in vitro di citotossicità per valutare la completa biocompatibilità del biomateriale, condizione necessaria per un suo impiego nella pratica clinica. In parallelo, si controlla la distribuzione spaziale delle cellule all’interno del biomateriale 3D attraverso delle analisi istologiche, che possono anche essere impiegate per osservare la deposizione per opera delle cellule di matrice extracellulare.

Laboratorio di 3D printing

Questa infrastruttura è dotata di due resine montate su due diverse stampanti 3D Form2 della Formlabs, che permettono di realizzare i dispositivi microfluidici impiegati nel settore del tissue engineering. Tutte le release dei dispositivi utilizzano la tecnica stereolitografica. I modelli 3D dei prototipi sono prima progettati attraverso Sketchup, poi processati tramite il software PreForm in grado di generare il file formato stampa. Dopo la stampa, i dispositivi vengono sciacquati per rimuovere residui polimerici e cross-linkati con UV.

 

Laboratorio di testing chimico

L’infrastruttura chimica è dotata di strumentazione per l’analisi istologica di campioni (cappa chimica per disidratazione campioni e inclusione in paraffina, termostato, inclusore in paraffina, microtomo e criotomo). E’ dotata inoltre di alcuni speetrofotometri ( a cuvetta e a piastra) con lettura visibile e UV per la misura e quantizzazione di sostante chimiche e biologiche.